La macula è l’area retinica più importante per la vista, quella che ci consente di discriminare nitidamente le immagini ed è la struttura nervosa responsabile dell’acuità visiva. Come in tutta la retina anche in questa sede sono presenti i fotorecettori (cellule nervose specializzate nella percezione della luce), detti coni, indispensabili per la visione nitida e dei colori e sono circa 6,5 milioni (mentre la restante parte della retina è costituita da oltre 120 milioni di bastoncelli, cellule specializzate nella percezione della bassa intensità di luce,ma non dei colori). La macula è situata al polo posteriore dell’occhio, ha un diametro di circa 5 mm se ne riconosce al suo interno, un’area con una depressione centrale: la fovea (di circa 1,5 mm2), priva di capillari e di bastoncelli e con un’altissima concentrazione di coni; si tratta della zona avente la massima acuità visiva, al cui interno, a sua volta, è descritta un’area ancora più piccola, senza vasi detta foveola, di appena 0,35 mm di diametro fittamente stipata di coni.
Le informazioni visive qui raccolte vengono inviate, tramite il nervo ottico e la radiazione ottica, all’area cerebrale corticale occipitale (area calcarina), area corticale occupata per la sua gran parte proprio dalla rappresentazione dell’area maculare.
La macula è’ quindi l’area retinica per eccellenza ed è particolarmente suscettibile alle alterazioni metaboliche dell’organismo. Danni strutturali in questa piccolissima area retinica portano a gravi menomazioni della vista. E’ purtroppo quello che si verifica nelle degenerazioni maculari senili, nella maculopatia miopica evoluta e nelle maculopatie tossiche ed infettive.