Cornea

 

La cornea è l’”obiettivo” dell’occhio esterno, una specie di vetrino a cupola di difficile visualizzazione, perché totalmente trasparente, ne possiamo infatti osservare la curvatura solo di profilo ( guardando un occhio da davanti vediamo il colore dell’iride, ma non notiamo la cornea). La cornea è avascolare, cioè priva di vasi, pur essendo un tessuto estremamente vitale. Infine è speculare ossia la sua curvatura è estremamente levigata e con il film lacrimale che la bagna, ha la caratteristica di riflettere e rifrangere le immagini. Queste caratteristiche, uniche in tutto il corpo umano, le consentono di far pervenire i raggi luminosi all’interno dell’occhio con un’adeguata curvatura, atta (insieme a quella offerta dal cristallino) a far giungere le immagini nitide sulla retina (in particolare sulla fovea ). Dipendono da questo tessuto specializzato, con uno spessore centrale di soli 0,54 mm, sul quale applichiamo le lenti a contatto, i 2/3 del potere ottico dell’occhio. La curvatura corneale anteriore è di 48.6 diottrie (D) e quella posteriore media è di -6.8 D (con un complessivo potere refrattivo della cornea di circa 43 diottrie(D)). Con l’età la curvatura corneale cambia leggermente. In linea di massima, in un soggetto normale adulto la cornea è più curva sul meridiano verticale (di circa 0.5 D) rispetto al meridiano orizzontale, condizione responsabile dell’astigmatismo detto “fisiologico secondo regola”. Questa differenza fra curvatura verticale ed orizzontale diminuisce con l’età, per annullarsi intorno ai 70 anni (tendenza ad evolvere verso l’astigmatismo contro regola nell’età senile). Nella struttura anatomica della cornea, si riconoscono dall’esterno all’interno; l’ epitelio corneale stratificato, la sottile lamina basale di questo lamina di Bowman, lo stroma costituito principalmente da fibre collagene e che rappresenta i 4/5 del suo spessore, la membrana di Descemet ed un unico strato di cellule altamente specializzate responsabili della nutrizione e della barriera osmotica che tappezza la faccia posteriore della cornea che è l’endotelio corneale posteriore. L’endotelio è quindi lo strato più interno della cornea ed è composto da un unico strato cellulare di cellule piatte e poligonali di circa 5 micron di spessore che non hanno capacità rigenerative, la cui densità media in individui adulti è in media 2700 cell/mm2, con un range di 1600-3200 cell/mm2 ed il cui numero si riduce con l’età L’endotelio svolge un ruolo importante nel mantenimento della fisiologica sopravvivenza e trasparenza della cornea. Infatti è attraverso di esso che passano l’ossigeno dalla camera anteriore ed i nutrienti essenziali (ad esempio, glucosio, aminoacidi) della cornea, mentre la trasparenza corneale viene mantenuta grazie all’azione dell’endotelio che agisce come una barriera selettiva alla penetrazione di sale e metaboliti nello stroma e pompando attivamente ioni bicarbonato dallo stroma all’acqueo evitando che la cornea si imbibisca di acqua. La cornea è può essere coinvolta in processi infiammatori od infettivi (cheratiti) che rappresentano, se non curati tempestivamente e radicalmente, seri problemi per la nitidezza visiva, in quanto le cicatrici corneali (leucomi) comportano una perdita della trasparenza con possibili gravi ripercussioni sulla vista. E’ grazie alle possibilità di modificare la curvatura della superficie corneale e quindi, in definitiva il potere diottrico dell’intero occhio, offerte oggi dai nuovi laser che si basano la maggior parte delle tecniche di chirurgia refrattiva.